Con il termine "mobbing" si definiscono una serie di comportamenti volti a ledere la dignità professionale e personale del lavoratore sotto l'aspetto morale, psicologico, fisico o sessuale.
Ha lo scopo di perseguitare un lavoratore al fine di emarginarlo fino a spingerlo a chiedere le dimissioni e può verificarsi attraverso una continua eliminazione dei mezzi e dei rapporti interprersonali necessari allo svolgimento di un dato lavoro.
Può essere di due tipi: "mobbing verticale" se svolto da un superiore nei confronti di un dipendente; oppure "mobbing orizzontale" se compiuto da colleghi nei confronti di un altro che si vuole emarginare per i più svariati motivi (politici, etnici, razziali, di orientamento sessuale).
Come detto inizialmente per essere definito mobbing devono presentarsi più di un'occasione di discriminazione o di tentativo di emarginazione, dal momento che consiste in atti persecutori che mirano a portare all'esasperazione la vittima in modo che questa per prima e autonomamente chieda il licenziamento.
Il profilo della vittima di mobbing non è ben definito, infatti possono essere presi di mira diversi lavoratori per i motivi più vari, ma tra questi profili la donna risulta essere tra le prime vittime di mobbing spesso attraverso discriminazioni sessuali e attraverso richieste di questo tipo da parte di superiori o di colleghi che la minacciano in caso in cui non si sottoponga alle richieste effettuate.
Il profilo della donna è tra quelli più propensi ad essere vittima di mobbing anche perché quasi mai la donna si trova a ricoprire posizioni dirigenziali e dunque viene vista come "sottostante" nell'immaginario comune e più fragile rispetto ai colleghi uomini che potenzialmente hanno più probabilità di raggiungere posizioni di vertice. Questo fenomeno connesso con il mobbing si definisce soffitto di cristallo.
La donna dunque nell'immaginario collettivo viene vista come inferiore almeno per quanto riguarda il mondo del lavoro e tanto più il posto di lavoro è qualificato, minore è il tasso di occupazione femminile, anche se paradossalmente, a parità di occupazione, le donne in media hanno un titolo di studio superiore rispetto a quello detenuto dagli uomini e sono pagate meno.
Anche la differenza di retribuzione è un fattore di mobbing se accompagnato da altri comportamenti volti a demotivare una determinata occupazione da parte di donne, ma singolarmente non può considerarsi mobbing.
Ha lo scopo di perseguitare un lavoratore al fine di emarginarlo fino a spingerlo a chiedere le dimissioni e può verificarsi attraverso una continua eliminazione dei mezzi e dei rapporti interprersonali necessari allo svolgimento di un dato lavoro.
Può essere di due tipi: "mobbing verticale" se svolto da un superiore nei confronti di un dipendente; oppure "mobbing orizzontale" se compiuto da colleghi nei confronti di un altro che si vuole emarginare per i più svariati motivi (politici, etnici, razziali, di orientamento sessuale).
Come detto inizialmente per essere definito mobbing devono presentarsi più di un'occasione di discriminazione o di tentativo di emarginazione, dal momento che consiste in atti persecutori che mirano a portare all'esasperazione la vittima in modo che questa per prima e autonomamente chieda il licenziamento.
Il profilo della vittima di mobbing non è ben definito, infatti possono essere presi di mira diversi lavoratori per i motivi più vari, ma tra questi profili la donna risulta essere tra le prime vittime di mobbing spesso attraverso discriminazioni sessuali e attraverso richieste di questo tipo da parte di superiori o di colleghi che la minacciano in caso in cui non si sottoponga alle richieste effettuate.
Il profilo della donna è tra quelli più propensi ad essere vittima di mobbing anche perché quasi mai la donna si trova a ricoprire posizioni dirigenziali e dunque viene vista come "sottostante" nell'immaginario comune e più fragile rispetto ai colleghi uomini che potenzialmente hanno più probabilità di raggiungere posizioni di vertice. Questo fenomeno connesso con il mobbing si definisce soffitto di cristallo.
La donna dunque nell'immaginario collettivo viene vista come inferiore almeno per quanto riguarda il mondo del lavoro e tanto più il posto di lavoro è qualificato, minore è il tasso di occupazione femminile, anche se paradossalmente, a parità di occupazione, le donne in media hanno un titolo di studio superiore rispetto a quello detenuto dagli uomini e sono pagate meno.
Anche la differenza di retribuzione è un fattore di mobbing se accompagnato da altri comportamenti volti a demotivare una determinata occupazione da parte di donne, ma singolarmente non può considerarsi mobbing.
Commenti
Posta un commento